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MIGLIORA L’AFFIDABILITÀ DEI RISULTATI DEI METODI ULTRASONORI E SCLEROMETRICI
IL METODO
Con il termine ‘Sonreb‘, nato dalla fusione tra i termini “Sonic” e “Rebound”, vengono identificate le caratteristiche salienti della tecnica di controllo, che abbina alla misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni la misura dell’indice di rimbalzo sclerometrico. Questa metodologia combinata desta interessa perché presenta, rispetto ad altri metodi di controllo non distruttivi o distruttivi, il vantaggio della semplicità e della rapidità esecutiva. Le prove sclerometriche e le prove ultrasoniche, pur essendo utili per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo, possono restituire dati influenzati da fattori che possono renderle meno attendibili se considerate separatamente.
Se dai risultati ottenuti si accerta la presenza o meno di ripetitività dei valori nei diversi livelli del fabbricato, si stabilisce l’opportunità di quantificare il numero di PND e di prove distruttive.
PRINCIPIO E PROCEDURE DI PROVA
L’applicazione del metodo Sonreb richiede la valutazione dei valori locali della velocità ultrasonica V e dell’indice di rimbalzo S, a partire dai quali è possibile ottenere la stima della resistenza del calcestruzzo Rc in sito mediante espressioni del tipo: Rc = a⋅Sb⋅Vc – Rc è la resistenza cubica a compressione in [Mpa]; – S è l’indice sclerometrico; – V è la velocità ultrasonica [m/s]; – i coefficienti a, b, c consentono di correlare al meglio i dati sperimentali diretti. In conseguenza di ciò differiscono tra loro in termini di risultato in maniera anche marcata. Nel caso del metodo combinato Sonreb la variabile dipendente è la Rcub mentre le variabili indipendenti sono rispettivamente l’indice sclerometrico medio Ir e la velocità di propagazione degli ultrasuoni Vus. La correlazione che ne consegue è espressa nel modo seguente: Rcub = a·Ir·b·Vus·c [MPa, m/s] I parametri a, b e c rappresentano i valori da determinare per tarare la legge di correlazione al caso di volta in volta considerato. Avendo a questo punto a disposizione, oltre ai parametri non distruttivi, i valori di laboratorio, anche per lo stesso elemento strutturale, è interessante vedere in che posizione si colloca (rispetto alle curve create con le espressioni di letteratura), la curva che possiamo chiamare di laboratorio. Ovviamente per fare ciò bisogna aver trasformato in precedenza le resistenze a compressione cilindrica Fc in resistenze a compressione cubica Rc.
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